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Escursione primaverile al Passo di Budria (2216 m) al Rifugio Balicco (1995 m) e al Bivacco Zamboni (2007 m) ad anello sui sentieri 214A-214 e tracce –varianti anche a vista pestando le ultime strisciate di neve in quota il 20 maggio 2020 20 maggio 2010 , bella giornata, serena con innocue nuvole primaverili in cielo con buona visibilità utile per scattare foto. Percorsa in auto la strada per il Passo San Marco, superata la località Madonna delle nevi (1336 m), parcheggio l’auto nello slargo al tornante 9, poco dopo la località Fraccia (1600 m). Imbocco sulla dx il bel sentiero-mulattiera 124A , da poco riaperto dopo la chiusura invernale per slavine, in direzione Rifugio Balicco e Bivacco Zamboni. Il primo tratto è abbastanza pianeggiante ed alterna tratti nel bosco e nei pascoli fino a giungere a due torrenti carichi d’acqua per le piogge dei giorni precedenti, che devo guadare di sana pianta! Con percorso a tornanti guadagno quota fino a raggiungere Baita Arletto (1860 m). Poco oltre lascio il sent. 124 che prosegue a dx, per imboccare a sinistra una labile traccia di sentiero, che sale a raggiungere una baita in una radura pascoliva con fontana-abbeveratoio. Continuando seguendo la traccia mi alzo sulla cresta del costone che seguo pestando anche strisciate di neve fino a raggiungere a vista il sentiero 101 proveniente dal Passo San Marco. Mi godo salendo lo spettacolo dei panorami e quello delle fioriture primaverili di crocus, genziana di Clusius, primula irsuta,... Salendo ancora raggiungo l’alto omone di pietre (2050 m circa), innalzato poco sopra il sent. 101 e sottostante il canale di salita al Passo di Budria. Qui sosto per un buon pranzetto al sacco e un po’ di relax, ammirando il panorama sulla bella conca di origine glaciale che ospita in posizione centrale il Bivacco Zamboni (2007 m) e più in basso il nuovo Rifugio Balicco (1995 m) con accanto la Baita Laghetti (1963 m). Poco oltre l’omone, agganciato il sentiero segnato per il Passo di Budria, salgo l'evidente canale che porta al valico. La pendenza dapprima è morbida poi si fa decisa su un labile sentierino che con secchi ripidi tornantini mi porta alla Bocchetta di Budria (2216 m). Al valico si apre il panorama valtellinese, vicinissimo si staglia nel cielo l'elegante e aguzzo Pizzo del Vento (2235 m). Evidente la differenza tra il versante sud salito esposto al sole, completamente sgombro di neve e con aspetto primaverile e il versante nord con aspetto invernale ancora in gran parte ricoperto di neve. Al Passo breve sosta anche perché soffia da nord un forte vento...non per niente mi trovo di fronte al Pizzo del Vento ! Discendo quindi il ripido canale e mi abbasso verso l’omone dove prendo a sinistra il sentiero 101 di discesa al bel Bivacco Zamboni (2007 m), da dove, passando dentro il grande recinto di pietre per ricovero animali (‘bareck’) , raggiungo il Rifugio Balicco (2007 m) ancora chiuso - http://www.rifugiomarcobalicco.it/il-rifugio. Scendendo poi, percorrendo il bel sentiero 124, ammiro poco sotto il rifugio, l’imponente omone di pietre affiancato da un omino di dimensioni più modeste. Ripasso alla Baita Arletto per poi scendere a destra per direttissima a vista per i pascoli alla Casera Azzaredo (1795 m). Ripreso poi il sent. 214A, ripercorrendolo in senso inverso rispetto al percorso di salita del mattino, rientro al punto di partenza, contento della bella escursione con bella variante ad anello rispetto al percorso del sentiero normale, già provata lo scorso anno, e con l’aggiunta della bella salita in quota al Passo di Budria. |
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